La pianta che decidiamo di crescere

C’è chi coltiva talenti, mentre  noi coltiviamo persone.

Quando decisi che il mio futuro sarebbe stato aprire una scuola di danza ( parlo di molto tempo prima che ciò avvenisse) ero certa che sarebbe stata unica nel suo genere, differente e pronta ad affrontare anche i momenti in cui non sarebbe stato colto il mio messaggio.

Volevo una scuola fatta da persone e non da talenti, nasciamo tutti con un talento e a volte anche più di uno , ma magari non è la danza il proprio, si può essere appassionati, si può cercare una scuola di danza per divertirsi, per superare qualche piccolo complesso, si può varcare la soglia perché mamma lo impone. Ebbene io, anzi noi abbiamo voluto una scuola che non aiuti esclusivamente il talento a venir fuori, ma permetta ad ogni allievo ( talentuosi e non)  di sentirsi artisticamente considerato, che percepisca ogni volta tornando a casa di aver scoperto qualcosa in più sulla danza.

Siamo invasi da concorsi, giudizi ed eliminazioni costantemente, tutto ciò non e’ più una semplice sfida  ma una questione molto più profonda , che porta gli adolescenti e non solo, a sentirsi ancora più in difetto. Ho partecipato a pochi concorsi nella mia vita e ho deciso che avrei insegnato e stimolato  i miei allievi con progetti differenti da quello che le mie orecchie e i miei occhi hanno vissuto. Ho deciso di creare una scuola dove  insegno ad amare la  danza  con impegno e sudore, ho deciso di creare una scuola che  permetta di ballare in teatri e in altre realtà che mi vengono proposte, perché la vera vittoria per me e’ ballare con la propria anima e sentirsi unici insieme agli altri.

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